“Sicurezza partecipata”, le proposte di Spirito Libero per Brescia

(red.) Sicurezza in primo piano martedì nella sede della Badia di Spirito Libero per  Brescia dove i candidati Maria Cipriano, Raffaele Di Sommo, Corrada Giarrizzo e  Aureliano Antonini hanno incontrato simpatizzanti ed addetti ai lavori per  illustrare alcuni dei punti cardine del programma della lista schierata a  sostegno di Emilio Del Bono.
Dopo aver presentato le linee guida della compagine socialista, radicale e libertaria di Spirito Libero, la capogruppo Maria Cipriano ha indugiato in particolare sul progetto di “sicurezza partecipata” alla base del programma di Spirito Libero. “Una sicurezza costruita insieme alle rappresentanze sociali e dei cittadini”, ha spiegato la Cipriano che ha parlato di un progetto “globale” e “aperto” da contrapporre a quello “fondato sulle divisioni e delle paure” portato avanti  nell’ultimo quinquennio dal vicesindaco leghista Fabio Rolfi.
Sul settore della vigilianza privata, invece, si è concentrato più nel dettaglio il candidato Raffaele Di Sommo che da oltre 20 anni svolge proprio l’attività di guardia particolare giurata nella nostra città. “Vogliamo una sicurezza urbana partecipata con personale formato e qualificato capace di interagire con i cittadini”, ha spiegato Di Sommo che chiamando in causa le basi poste dal progetto elaborato dal Presidente dell’associazione culturale “Il ponte di Brescia” Arturo Lettieri ha chiesto maggiore libertà di azione per la categoria proprio nell’ambito della collaborazione con le amministrazioni pubbliche. Puntando, inutile dirlo, su alcuni elementi imprescindibili per il miglioramento del settore, dall’istituzione di un apposito Albo Professionale alla realizzazione di corsi di formazione ad hoc. “Chiediamo alle istituzioni responsabili dei nostri servizi una maggiore vicinanza  e una continua osservanza sul  lavoro svolto dalle aziende in materia di qualifica delle GpG, con l’istituzione di  un tavolo ispettivo condiviso da Prefettura, Questura, Ispettorato del lavoro e Sindacato che garantisca la messa in opera per quanto prescritto dagli Enti preposti”, ha concluso Di Sommo  che ha sottolineato come “salvo poche eccezioni” nulla di produttivo nel vasto programma professionale del  servizio di vigilanza privata sia stato ad oggi messo realmente in campo”.

 

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