Omicidio Gussago, c’è stata premeditazione?

Ad Angela Toni, 35 anni, arrestata per la morte della compagna Marilena Ciofalo, viene contestata anche la minorata difesa. Questo martedì l'interrogatorio dal gip.

(red.) Viene contestata la premeditazione ad Angela Toni, la 35enne originaria di Gualdo Tadino, accusata dell’omicidio della compagna Marilena Ciofalo, 34 anni, uccisa con due colpi di pistola nell’appartamento che condividevano in via Donatori di Sangue a Gussago, nel Bresciano.
La donna, nella notte di domenica, attorno all’una, ha premuto il grilletto della pistola, una 7,65, che deteneva legalmente per uso sportivo, contro la compagna, quindi, dopo alcune ore di veglia accanto al cadavere della 34enne, verso le 8,30, ha telefonato alla polizia dicendo di avere ucciso la sua amica.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri, competenti territorialmente, che hanno arrestato Toni.
Secondo gli inquirenti l’assassinio è stato premeditato e alla 35enne, operaia in una fabbrica di materie plastiche a Rodengo, viene contestata anche la minorata difesa.
Questo perché la pistola detenuta dalla donna era stata acquistata solo qualche giorno prima dell’omicidio, il 5 marzo, mentre la seconda contestazione, quella della minorata difesa, è  un’ aggravante derivante dall’aver agito mentre la vittima dormiva e non era in condizioni di difendersi. Angela Toni, carcerata a Verziano, ha incontrato il suo legale, avvocato Fausto Pelizzari che ha sottolineato come la donna sia in uno stato di prostrazione e “affaticata e sotto choc”. Questo martedì comparirà davanti al gip per l’interrogatorio di convalida dell’arresto e potrà spiegare la propria versione dei fatti. Ma Toni potrebbe anche avvalersi della facoltà di non rispondere.
La pistola utilizzata per il delitto è stata inviata ai Ris di Parma e lunedì è stata effettuata l’autopsia sul corpo di Marilena Ciofalo.
Le due donne, che conducevano una vita discreta ed appartata, erano arrivate a Gussago l’estate scorsa. I vicini di casa hanno riferito di qualche discussione fra le conviventi, porte sbattute e toni alti di voce, ma nulla più.
A scatenare la furia omicida di Toni potrebbe essere stata la gelosia, ma sulla vicenda sono in corso gli accertamenti degli inquirenti.

 

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