Inaugurata in città “la metro delle opportunità”

Per il sindaco Paroli potrebbe diventare un veicolo importante per lo sviluppo urbano. Nel discorso il ricordo ai due lavoratori morti durante la costruzione dell'opera.

(p.f.) La metropolitana di Brescia parte all’insegna dell’unità. Attorno all’inaugurazione della nuova infrastruttura, infatti, si sono riuniti la giunta di centrodestra guidata da Adriano Paroli, ma anche l’ex sindaco e attuale senatore Pd Paolo Corsini e il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni, eletto nelle elezioni del 25 febbraio scorso.
A tagliare il nastro sia del metrobus sia della stazione di piazza Vittoria, inaugurata sempre sabato 2 marzo, la vedova del sindaco  Padula, promotore del progetto negli anni ’80. Dal palco, preparato nel piazzale della fermata Stazione Fs, Paroli ha sottolineato la portata storica dell’evento, per un’opera che appartiene a tutta la città. “Siamo di fronte ad un’opera che ha alle spalle decenni di progettazione, ma che inauguriamo senza sostanziali ritardi: questo ci deve rendere orgogliosi”.
Il primo cittadino ha poi ricordato la genesi della metropolitana, frutto di un’intuizione del sindaco Piero Padula, progettata poi dall’allora vertice dell’Asm Renzo Capra, e portata avanti, amministrazione dopo amministrazione, da tutti coloro che sono arrivati in Loggia. “Un’opera che ha visto l’impegno di 600 aziende solo del bresciano, a cui sono da aggiungere le altre di tutta Italia”, ha continuato Paroli, “che ha visto l’impegno di 6.500 persone per 4,5milioni di ore, pari a 515 anni di lavoro per uomo. Persone come i due lavoratori morti nei cantieri della metro, Alex Spranzi e Franco Rizza, alle cui famiglie va il pensiero di tutta la città. Con questo patrimonio di umanità, inauguriamo un’opera che ha segnato un’epoca, perché è l’opera più complessa e costosa che Brescia abbia mai realizzato”.
Il sindaco, poi, si è lanciato in un paragone tra Brescia e Lille, per far capire quello che la città potrà diventare grazie alla metropolitana. “Quando a Lille costruirono la prima linea della metropolitana”, ha spiegato, “era una città come Brescia, con gli stessi numeri e le stesse potenzialità. Oggi ha la seconda università di Francia, è collegata con le più importanti aree produttive, ed è stata costruita un’altra linea”.
Uno sviluppo simile, dunque, ce lo si può aspettare anche per la Leonessa. Paroli ha poi chiuso il suo discorso inaugurale citando il papa emerito Benedetto XVI. “Solo un anno fa ha detto di fare in modo che ciò che unisce sia la vera sfida. La metropolitana è ciò che unisce”.
“Vivo questo giorno di festa”, gli ha fatto eco Corsini, “con due sentimenti. Da una parte, il riconoscimento verso i predecessori, dall’altra la soddisfazione e appagamento per l’impegno di intere generazioni ad arrivare a questo risultato”. Dal palco, però, Corsini ha anche ammonito i cittadini. “Questa è un’opera che appartiene alla comunità. Ai bresciani chiedo rispetto delle opere pubbliche, che costano fatica, anche lacerazioni politiche. Ci vuole dunque educazione da parte di tutti”.
La metro di Brescia non ha lasciato indifferenti gli ospiti, a partire da Maroni che ha accennato alla possibilità di esportarlo nelle altre città lombarde che ne avessero bisogno. “Le infrastrutture rappresenteranno un grosso impegno per il Pirellone”, ha commentato, “abbiamo la sfida di concludere opere come la Pedemontana o Brebemi entro l’Expo. Da parte mia ci sarà l’impegno perché la Lombardia continui ad essere un’eccellenza. Per questo, garantiremo un governo stabile e rapido in Regione, a differenza di ciò che sta succedendo a Roma”.
Il presidente lombardo non ha intenzione solo di presenziare a inaugurazioni, ma promette di affrontare anche quella che sarà la sfida più grande: l’occupazione. Un tema che ha lambito l’inaugurazione della metro con la presenza di un presidio dei lavoratori della Mac, che Maroni ha incontrato al termine della cerimonia. “Non appena entrerò in carica”, ha promesso, “mi occuperò di loro. Per noi lombardi il lavoro è ciò che ci fa considerare la vita come una cosa bella e importante. Garantisco per Mac e per Brescia il sostegno e l’impegno della Regione”.  A manifestare le proprie preoccupazioni, anche un il Comitato Cittadini come tutti.
“La metropolitana è un’opportunità importante”, ha spiegato la portavoce Gloria Gobetto, “ma che risolve solo parzialmente il problema di accessibilità del trasporto pubblico cittadino: attualmente solo 1/3 delle fermate degli autobus  senza barriere architettoniche e solo il 70% dei mezzi di Brescia Trasporti è attrezzato per il trasporto delle persone disabili. Anche se si assicurano che le stazioni della metro sono accessibili, le strutture esterne sono tutt’ora cantieri e le opere complementari, fondamentali per garantire la reale fruibilità da parte delle persone disabili, sono ancora in alto mare. Da mesi”, ha concluso Gobetto, “le associazioni dei disabili chiedono all’amministrazione comunale l’apertura di un tavolo interassessorile sul diritto alla mobilità”.
Quella dell’integrazione bus-metro sarà del resto la sfida dei prossimi mesi. Dall’assessore lombardo in carica ai trasporti, Andrea Gilardoni, la promessa che si ragionerà su un maggiore contributo da parte di Regione Lombardia per la metro di Brescia. L’8 marzo, poi, il Cipe potrebbe approvare un ulteriore finanziamento a sostegno dei parcheggi, per costruire 4.300 posti auto. Tanti i temi caldi ancora sul tavolo, ma il 2 marzo è sopratutto il giorno della festa. Alle 16,30 è prevista l’inaugurazione anche della fermata di San Faustino, e poi dalle 17 musica in tutte le stazioni fino al concertone in piazza Loggia.

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