Artematica, c’è l’ok al concordato preventivo

La società dell'ex patron Andrea Brunello, messa in liquidazione dopo lo scoppio del caso "biglietti gonfiati" venderà la sede per rifondere i creditori.

(red.) Artematica, la società di Treviso, ora messa in liquidazione e guidata dall’ex ad Andrea Brunello, è stata ammessa al concordato preventivo.
Una notizia che va contro gli interessi di Brescia Musei che all’azienda organizzatrice della mostra su Matisse e sugli Inca chiede la restituzione di 800mila euro che, secondo gli inquirenti, sono stati indebitamente percepiti falsificando il numero degli ingressi alle esposizioni. Brunello, ex patron della società è indagato per truffa aggravata. Artematica dichiarò che i visitatori alla mostra “Matisse, seduzione di Michelangelo”, furono 248mila, a fronte di quelle poi certificate dalla Siae, che risultavano essere, invece, “solo” 124mila. Biglietti “gonfiati” per incassare il “bonus” da 300mila euro messo a disposizione da Brescia Musei e quindi, anche, dalla Loggia, evitando una penale di poco inferiore, 250mila euro, se tale numero di ticket non fosse stato raggiunto. Analogo discorso per la mostra sulle civiltà precolombiane: in questo caso Artematica incamerò 250mila euro.
La decisione è stata emessa da Tribunale di Treviso in conseguenza del parere positivo della maggioranza dei credito (il 75% delgi aventi diritto). Tra questi, però non figura Brescia Musei, che sperava di rifarsi in via esclusiva sulla sede della società di Treviso, stimata in circa un milione di euro.
Artematica risulta esposta per circa quattro milioni di euro. Il socio di Brunello, Giuseppe Stefanel, ha messo a disposizione 587mila euro. La Fondazione Brescia Musei ha poi ottenuto il sequestro dei beni personali di Andrea Brunello.

 

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