Quaranta (Enac): “Delitto non sfruttare Montichiari”

Così il direttore generale dell'Ente nazionale per l' aviazione civile, intervenuto alla tavola rotonda promossa da Catullo Spa sulla mancata concessione dello scalo.

(red.) ”E’ un delitto avere infrastrutture come questa e non sfruttarle”. A dirlo, in riferimento alle potenzialità di scalo aeroportuale cargo di Brescia Montichiari, è stato il direttore generale dell’Enac, intervenuto giovedì a Verona alla tavola rotonda ”Infrastrutture, crescita e competitività” promossa dagli industriali veronesi insieme ai vertici della Catullo SpA proprio sul tema della mancata concessione allo scalo di Montichiari.
Per Quaranta, ”il Paese deve cogliere queste opportunità anche perchè per la ricerca di partner industriali è imprescindibile il rilascio della concessione”. Il mancato, finora, via libera del ministero dell’Economia al regime concessorio di Brescia Montichiari, a 14 anni dall’avvio dell’iter e dopo l’ok di Enac e ministero dei Trasporti, secondo Quaranta dimostra come ”al sistema manchi la possibilià di avere un unico interlocutore che prenda decisioni finali e dia certezze”.
”Il ministero dell’Economia”, ha aggiunto, “non ha comunque espresso una bocciatura finale. Cerca chiarimenti e forniremo elementi. E’ importante però contrarre i tempi e decidere, positivamente o negativamente, prima possibile”.
Ribadendo la diversità della proposta Enac, su classificazione, novero e numeri degli scali italiani, rispetto allo schema del piano nazionale aeroporti contenuto nell’atto di indirizzo del ministro Passera, il direttore generale dell’Ente per l’aviazione civile ha definito ”tiepida” l’accoglienza dello stesso alla conferenza Stato-Regioni, parlando comunque di ”proposta sulla quale si comincia un ragionamento”.
Più duro il giudizio di Pierluigi Di Palma, presidente del Centro Studi Demetra, presente a Verona: ”l’atto di indirizzo di Passera è politicamente già stato derubricato a documento”, ha detto Di Palma. “La conferenza Stato-Regioni lo ha già messo da parte”.
“La logistica italiana vive un periodo in chiaroscuro. Il Paese è al centro di importanti sviluppi infrastrutturali europei, ma le nostre tratte sono in ritardo rispetto alla tempistiche fissate. Occorre trovare le risorse politiche e intellettuali per cogliere questa occasione e connettersi ala tessuto produttivo europeo”. È questa l’opinione di Carmine Bassetti, direttore generale della Catullo spa, società che gestisce gli aeroporti di Brescia e Verona.
Bassetti ha poi evidenziato come, secondo il sistema di spesa Cass (Cargo accounts Settlement system, sviluppato dalla Iata), l’Italia è il quarto Paese dietro a Germania, Francia e Uk, nonostante la nostra nazione possa contare su un export molto più sviluppato delle ultime due nazioni.
Secondo Bassetti, il mercato tedesco vale 2,7 volte il valore del trasportato italiano e 4,6 volte in termini di volumi.
Guardando al caso dello scalo di Montichiari, Bassetti ha affermato che “pur avendo un’importante infrastruttura per i velivoli cargo, adatta anche a voli notturni aperta sette giorni alla settimana, e un bacino di quattro regioni (Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna) che producono il 72% delle merci in Italia, la struttura di Brescia ha grandi potenzialità che rimangono inespresse”.
“Le diseconomie prodotte dall’assenza di un’offerta infrastrutturale e di una gestione efficiente determinano un danno al Paese di circa 50-60 miliardi di euro con una perdita di 3 punti di Pil”, ha dichiarato Paolo Arena, presidente della Catullo Spa. “È necessario abbattere i costi del non fare logistica mettendo la Catullo nelle condizioni di sviluppare Montichiari attraverso un quadro normativo chiaro e risolutivo”.
Arena ha fatto poi un appello alle Istituzioni perchè non si butti via un investimento da 80 milioni di euro.
Il numero uno di Catullo Spa ha anche detto che, al momento, la situazione con il ministero delle Infrastrutture “è interlocutoria”, precisando però che “la scadenza del 31 dicembre per richiedere la concessione non era perentoria e noi siamo pienamente convinti del nostro piano di sostenibilità economica. Continueremo a discutere con il ministero per dimostrarlo”.

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