Garda, sul fondo nessuna “bomba ecologica”

La verifica sulla tubatura sub lacuale che trasporta i liquami da Toscolano a Torri del Benaco ha dato esito positivo. L’analisi è stata effettuata in profondità con un robot.

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(red.) Ha 28 anni, ma sembra non sentirli. Stiamo parlando della doppia tubazione sublacuale del più grande impianto di tutela ecologica d’Europa. Infatti, la verifica delle condizioni dell’opera, posata sul fondo del Garda dal 1985, ha dato esito decisamente soddisfacente.
I tubi in questione sono adibiti al trasporto (attraversando il lago) dei liquami fognari delle cittadine dell’alto lago da Toscolano a Torri del Benaco, sulla sponda veronese, e da qui al depuratore centralizzato di Peschiera. I controlli effettuati da un robot meccanico lungo tutta la lunghezza delle tubazioni hanno evidenziato, come documentato dai filmati, una situazione che è stata definita ottima dei tecnici di Garda Uno spa, azienda di servizi dei Municipi rivieraschi che ha commissionato l’operazione, smentendo così le voci secondo cui sul fondo del Garda fosse adagiata una bomba ecologica. Non ci sono cioè perdite o temuti spandimenti, perché i tubi in acciaio si presentano in ottimo stato, conservando addirittura le etichette dell’azienda che li aveva posati sul fondale del lago bresciano, fino ad una profondità di 214 metri.
Quindi, quello che 30 anni orsono venne definito criticamente il “tubo d’oro”, per i suoi costi elevati, si èsarebbe rivelato, nel tempo, un investimento valido e lungimirante. La doppia tubazione, monitorata periodicamente da Garda Uno, nonostante l’età, continua a svolgere egregiamente il suo compito.
Come ha spiegato l’ing. Mario Giacomelli, responsabile del ciclo idrico della società di servizi, semestralmente vengono fatte prove di tenuta. Si interrompe il flusso dei liquami e si misura con un manometro la pressione interna. Se non si registra abbassamento vuol dire che le tubazioni sono a posto. Periodicamente vengono eseguiti anche operazioni di “flussaggio”, cioè di pulizia, pompando acqua del lago all’interno e che poi viene eliminata per non caricare il depuratore. Inoltre, l’impianto è stato dotato di protezioni catodiche per neutralizzare eventuali danni causati da correnti vaganti.
Infine, per la prima volta nella storia della conduttura, Garda Uno ha deciso, lo scorso autunno, di effettuare anche una “video ispezione”, costata 22.000 euro e conclusasi, dopo tre mesi, nei giorni scorsi anch’essa con esito molto positivo.
Come ha spiegato il geometra Alessandro Andreatta, responsabile della gestione reti di Garda Uno, le due tubazioni sublacuali sono state ispezionate per tuta la loro lunghezza di 7.241 metri ricorrendo ad un robot denominato “Rov” (della ditta Vrm di Toscolano) che ha filmato l’intero percorso dei due tubi rilevandone il perfetto stato di salute.

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