Ori Martin, Codisa: “Noi aperti al dialogo”

Una lettera aperta del Comitato al sindaco di Brescia in risposta alla conferenza di fine anno. "Non demonizziamo l'azienda, ma vogliamo garanzie".

(red.) Una lettera aperta del Codisa San Bartolomeo (Comitato difesa e salute ambiente del quartiere bresciano) al sindaco di Brescia Adriano Paroli, come replica alla conferenza stampa di fine anno del primo cittadino in cui il numero uno in Loggia, tracciando un bilancio dell’operato di Giunta e parlando delle prospettive per il futuro della città, ha voluto sottolineare l’importanza dello sviluppo dell’azienda Ori Martini, al centro di un dibattito con i comitati dei cittadini per questioni di natura ambientale. Di seguito riportiamo integralmente il testo della missiva del Codisa.

Egregio Signor Sindaco,

in riferimento alle dichiarazioni da Lei espresse in tema di sviluppo dell’azienda Ori Martin e al ruolo dei “comitati e comitatini”, riportate dalla stampa cittadina sulle testate del 30 dicembre scorso, poiché non ci risulta che sul territorio di San Bartolomeo operino in forma strutturata altri gruppi di cittadini, riteniamo di essere i destinatari naturali delle Sue dichiarazioni e,  in qualità di Comitato Difesa Salute Ambiente (Co.Di.S.A.), che opera in aree di nota e ampia criticità ambientale, Le scriviamo per controbattere quanto da Lei espresso e per ribadire ulteriormente la nostra piena disponibilità verso l’azienda, attraverso il dialogo e la concertazione poiché, le attività dell’acciaieria hanno inevitabile ricaduta sulla salute, la qualità della vita degli abitanti, e la salvaguardia dell’ambiente. 
La Sezione Co.Di.S.A. di San Bartolomeo è nata in risposta all’esigenza di canalizzare le istanze dei cittadini, da sempre inevase, dando loro forza in un contesto organizzato, volontaristico e solidale, voce di base non ideologica, non preconcetta, espressione di un vicinato promozionale.
Da sempre per cultura condivisa nel Co.Di.S.A. il metodo è quello del dialogo, del confronto onesto e leale, della protesta abbinata alla proposta e per questo abbiamo sempre ribadito di non voler “criminalizzare” la Ori Martin, fiore all’occhiello dell’impresa manifatturiera bresciana.
In una nostra recente nota, indirizzata ai vertici della Società, dopo la presentazione del bilancio 2011, abbiamo auspicato per l’azienda di assurgere ad “eccellenza olivettiana” nel panorama industriale bresciano.
Lei, nostro primo cittadino, con le parole usate, appare fortemente disinformato, dimostra di non conoscerci come Associazione, di non conoscere i Sui concittadini di San Bartolomeo e la realtà del Quartiere, di non aver letto le richieste, riassunte nel “decalogo” che, fin dall’inizio della nostra attività, abbiamo depositato ai tavoli dove, invece del confronto, sovente, ci è stato assegnato un ruolo di semplici comparse. Lei mostra di non conoscere questi temi, che sono l’anima delle osservazioni al PGT, depositate col supporto di millesettecento firme di residenti, temi sollecitati in svariate lettere e ripresi nella petizione che Le abbiamo recapitato il 2 giugno scorso, sottoscritte da seicento cittadini di San Bartolomeo. Questa nuova petizione terminava con il seguente invito: “Attraverso il Consiglio comunale vorremmo poter dire tutti insieme alla Ori Martin: l’impresa può prosperare nel rispetto dei codici etici e attuando un patto civico con la comunità.”, aspettando un Suo riscontro, e un incontro in tempi ravvicinati.
A distanza di sette mesi attendiamo sempre un Suo cenno, e mentre la nostra petizione continua a rimpallare fra le stanze della Loggia, i desideri della Ori Martin presentati in data 13 dicembre, sono stati assunti in toto e portati in commissione il 19 dicembre, senza alcun confronto coi cittadini.
Si tratta forse di due pesi e due misure? Attenzione immediata ai desideri dell’azienda, ritrosia nei confronti della comunità?
Come non stigmatizzare i comportamenti e i metodi della Sua amministrazione che, in una prima fase ha aperto i tavoli di confronto con la Ori per abbandonarli in questi ultimi mesi, senza aver mai promosso un clima di dialogo e di apertura dell’azienda al confronto diretto con la nostra Associazione. Ora, invece di cercare  interlocuzioni promozionali,  Lei pare contrapporre il Quartiere all’azienda, con argomenti impropri quali il ricatto occupazionale.
Tutta questa premura  prima delle elezioni si riflette nello stravolgimento del PGT, adottato da qualche mese, ora rimesso in discussione.
Vediamo per punti gli indirizzi in arrivo: – L’area a sud dello stabilimento (Via delle Razziche) definita dal Comune “area di rilevante interesse paesistico ambientale ed ecologico” potrebbe venire occupata dall’allargamento dello stabilimento e da una bretella che, atterrando nel Seminario diocesano, non collegherebbe direttamente lo stabilimento alla tangenziale come invece previsto dalla scheda T1 del PGT; – In via Canovetti, potrebbe essere introdotto il doppio senso di marcia bocciato dal PGT in quanto è necessario alleggerire la viabilità ordinaria; – Potrebbe riapparire l’edificabilità del terreno a nord dello stabilimento (Via Montenevoso), nonostante sia stato bocciato nel PGT perchè l’area in questione era individuata come area strategica;- Potrebbe essere accolta la richiesta per la costruzione di un parcheggio ad uso degli operai dell’azienda, su area pubblica (Via Salvadego), sacrificando uno dei campi del nostro centro sportivo.
Insomma si prevedono interventi brutali in un Quartiere che attende invece, da tempo immemorabile, di essere risarcito da una città che lo ha voluto Lazzaretto, senza mai contemperare le istanze di tutti i portatori d’interesse.
Basta leggere il decalogo dei cittadini (radiografia dei problemi del quartiere/mitigazione ambientale/salvaguardia del verde/razionalizzazione delle viabilità etc) e l’istanza della Ori (consumo di suono/allargamento dello stabilimento/edificabilità residenziale etc)  per capire quanto sia sbilanciato questo orientamento.   
Non possiamo che invitarLa ad un ravvedimento operoso e ad attuare una convocazione urgente del tavolo politico dove poter mostrare la qualità e l’eticità delle nostre ragioni e, al contempo, Le chiediamo di specificarci l’origine e la consistenza della Sua frase per la quale: “Qualche comitato e comitatino – osserva Paroli – che è perennemente contrario a qualsiasi cosa vorrebbe per propri interessi far sì che l’azienda abbandonasse la città senza pensare alle conseguenze che ciò comporterebbe”. (dalla testata Giorno Brescia, del 30/12/12). Frase che necessita di chiarimento, e che, da parte nostra, respingiamo.
Nell’attesa del Suo riscontro, La salutiamo cordialmente.

ASSOCIAZIONE CO.DI.S.A.

Angelamaria Paparazzo – Presidente

Francesco Pedrini – Coordinatore sez. di San Bartolomeo

Mario Bertuzzi – Segretario sez. di San Bartolomeo

 Brescia, 1 Gennaio 2013

 

 

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