Non ce l’ha fatta il sindaco di Berlingo

Si era ferito con la barra appuntita della ringhiera nella prima mattina di domenica. Ricoverato a Chiari in gravissime condizioni, è deceduto nel pomeriggio di lunedì.

(red.) Non ce l’ha fatta Dario Ciapetti, sindaco di Berlingo, comune del bresciano.
Era rimasto gravemente ferito domenica 16 dicembre, mentre cercava di scavalcare la ringhiera di casa dopo essere uscito per fare jogging, come era sua abitudine. Inutili le trasfusioni di sangue e il delicatissimo intervento chirurgico a cui il primo cittadino è stato sottoposto all’ospedale di Chiari: attorno alle 16 di lunedì il suo cuore ha cessato di battere, dopo 30 ore di agonia.
Ricostruita intanto la dinamica del tragico incidente: Ciapetti, rientrato a casa dopo la corsa mattutina, stava cercando di recuperare il mazzo di chiavi che lasciava sempre appoggiato sul pilastro a lato del cancello dell’abitazione. Issatosi sul box dei contatori per recuperare il portachiavi, molto probabilmente a causa del ghiaccio, è scivolato, ed un braccio si è conficcato su una punta di metallo del cancello, causando la recisione di un’arteria. Il sindaco è caduto a terra, ha perso i sensi ed è rimasto almeno un’ora, in pantalocini e scarpe da ginnastica, riverso sul marciapiede.
A trovarlo, disteso in una pozza di sangue e privo di conoscenza, una gruppetto di persone che stava rientrando dalla messa domenicale e che ha dato l’allarme. Ad aggravare il quadro clinico già compromesso la prolungata ipotermia.
A pochi minuti dalla conferma del decesso, sono arrivati i primi messaggi di cordoglio. Tra i primi, Giuseppe Orizio, sindaco di Castegnato, comune di cui Ciapetti era originario.  Quindi, anche su Facebook diversi esponenti politici delc entrosinistra hanno voluto esprimere il proprio dolore per la tragedia accorsa a Ciapetti, molto stimato per il suo impegno politico ed ambientalista. Grazie a lui, infatti, il comune di Berlingo aveva avviato uana serie di iniziative per il riciclo e la differenziazione dei rifiuti, distinguendosi per le buone pratiche in ambito ambientale.
A 47 anni,  lascia la moglie Gabriella, e i figli Michela, Elisa, Veronica e Federico. Un’altra figlia, Sara, era scomparsa prematuramente nel 2007.


            
            
           
        

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