Amianto e Matisse, discussione in consiglio

L'assessore Vilardi promette di chiedere a Faustini di attendere la sentenza del Consiglio di Stato. Pedretti: "Il contratto con Artematica? L'ha fatto Brescia Musei"

(red.) Discarica di via Brocchi e caso Artematica accendono il Consiglio Comunale di Brescia di lunedì 22 ottobre.
A sollevare il tema della discarica d’amianto, alla presenza anche dei comitati che da settimane presidiano il sito di Faustini, è stato il Partito Democratico, con un’interrogazione del consigliere Fabio Capra.
A rispondere, l’assessore all’ambiente Paola Vilardi. “Ci siamo più volte confrontati con il comitato sull’iter, che pure era di competenza della Lombardia. Con il sindaco Adriano Paroli, ho più volte sollecitato il Pirellone a verificare  alcuni aspetti legati all’autorizzazione della discarica”. Preso atto dell’autorizzazione e del via allo smaltimento, Vilardi ha rassicurato che comunque “chiederà all’azienda, anche quando l’impianto dovesse essere dissequestrato, di non riprendere le attività smaltimento almeno fino alla decisione del Consiglio di Stato sull’argomento”.
L’opposizione riaccende poi l’attenzione sul caso Matisse e Inca, con due interrogazioni della capogruppo di Sel, Donatella Albini, e del consigliere Pd e Claudio Bragaglio, che ha chiesto le dimissioni di Fausto Lechi, presidente di Brescia Mobilità, e dell’assessore alla cultura Andrea Arcai. Fari puntati, in particolare sulle modifiche al contratto e sullo studio legale che ha fornito la consulenza, di proprietà del presidente della Cdo milanese, Guido Bardelli.
“Non ho trovato riscontri di incarichi significativi a Bardelli”, ha risposto l’assessore al bilancio Silvano Pedretti, “con l’avvocato sono stati fatti solo degli interpelli volanti per un valore complessivo di 30mila euro. Lechi mi ha confermato che il contratto è stato elaborato all’interno di Brescia Musei. In qualsiasi caso ho controllato i termini della gara e mi sembra fatta molto bene”.
Una risposta che non ha convinto Bragaglio, che ha ricordato come lo stesso Lechi, il 24 settembre scorso, abbia scritto che il contratto di Matisse è stato predisposto con l’assistenza tecnica di uno studio legale.

 

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