Green Hill, sequestro preventivo per il canile
Il 18 luglio la struttura era stata sottoposta a sequestro probatorio e poi il 3 agosto era stata dissequestrata dal Riesame. Lunedì la Forestale ha messo nuovamente i sigilli.
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(red.) Sequestro preventivo per l’allevamento di beagle Green Hill, a Montichiari, dopo che anche l’ultimo cane l’ha abbandonato. Il 18 luglio la struttura era stata sottoposta a sequestro probatorio e poi il 3 agosto era stata dissequestrata dal Riesame.
Lunedì pomeriggio la Guardia Forestale ha messo nuovamente i sigilli al canile, come disposto dalla Procura di Brescia.
Al vaglio della magistratura, poi, c’è la posizione dell’amministratrice, del direttore e di un veterinario dell’azienda, già indagati per maltrattamento e uccisione di animali senza necessità, e che ora potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati anche per associazione a delinquere.
Ricordiamo che la scorsa settimana la Procura aveva aperto un fascicolo a carico del sindaco di Montichiari, Elena Zanola, oltre che a quello del comandante della Polizia Locale, Cristian Leali e di un dirigente della Regione Lombardia per illecito amministrativo. Secondo gli inquirenti Zanola avrebbe saputo delle irregolarità nell’allevamento di beagle destinati alla vivisezione, ma non avrebbe fatto nulla, non revocando l’autorizzazione alla società. Al capo dei vigili, invece, si contesta di aver falsificato il verbale della perquisizione nei capannoni di Green Hill, evitando di denunciare le irregolarità rilevate.
Soddisfazione per gli ultimi sviluppi della vicenda la manifesta la Lav: “Atto dopo atto”, dice una nota, “sono confermate le tesi della nostra denuncia e i 2.639 beagle usciti dall’allevamento continueranno a vivere con le loro nuove famiglie”.
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