Smaltimento ceneri a Buffalora? Codisa: “No”

A2A ha richiesto la verifica di assoggettabilità di un eventuale impianto alla Via. Per il Comitato, sarebbe un ennesimo scempio: "Facciamo il Parco delle Cave".

(red.) Un impianto per le ceneri leggeri dell’inceneritore? Pensiamoci.
A seguito di quanto pubblicato sul BURL (Bollettino Ufficiale della Regione Lombardiav) del 25/07/2012, in cui emerge che A2A avrebbe richiesto la verifica di assoggettabilità a VIA (Valutazione Impatto Ambientale) per l’ impianto sperimentale per il trattamento delle ceneri leggere provenienti dall’ inceneritore, il Co.Di.S.A. (Comitato Difesa Salute ed Ambiente di San Polo e Buffalora) riapre il dibattito su salute e ambiente.
“L’ impianto in questione”, si legge in una nota, “verrebbe localizzato a Buffalora, precisamente in Via Chiappa, a circa 700 metri dall’oasi (ex Cava Pasotti), una cava rinaturalizzata, con bosco riconosciuto dalla Provincia e  dalla cava Gaburri, luogo di nidificazione del Cavaliere d’Italia, uccello protetto e tutelato, all’ interno del Parco delle Cave che il Sig. Sindaco si era impegnato a sostenere e realizzare e che in questo periodo sta muovendo i suoi primi passi. L’ amministrazione comunale che detiene ancora parte dell’ azionariato di A2A, secondo il nostro punto di vista, non dovrebbe sostenere tale opera che verrebbe a gravare ancora di più su un territorio già martoriato che merita esclusivamente una riqualificazione positiva”.
Il Codisa ricorda anche che la partecipazione alla progettazione del Parco delle Cave era stata auspicata e dichiarata dal Presidente della Commissione Ambiente PierRaul Francesconi. “Speriamo abbia inizio nel più breve tempo possibile, anche per poter affrontare questa nuova criticità che poco si inserisce nel contesto naturalistico della zona.
Concludiamo che tale opera così come quelle ipotizzate su questa zona (nuovo bitumificio Gaburri, polo logistico Italgros, discarica Castella ed altro ancora) non sono assolutamente condivisibili. I cittadini in questi mesi hanno evidenziato alle istituzioni la loro contrarietà con tante manifestazioni di disagio. Le vicende dell’ILVA di Taranto che in questi giorni riempiono tv e giornali, dovrebbero insegnarci che la salute e l’ambiente dove si vive sono la priorità assoluta rispetto alle solite logiche di impresa e profitto”.

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