Coniugi uccisi, è giallo a Gavardo

Piero Antonelli, 65 anni, e la moglie 62enne Alba Chiodi, trovati senza vita con un sacchetto di plastica in testa nella loro abitazione. Si cerca l'arma del delitto.

(red.) ”Sono venuta a trovarli proprio ieri sera…non riesco a crederci”. A pochi metri dall’abitazione di via Bertolotti a Gavardo, nel Bresciano, una vicina non si dà pace. E’ sgomenta, come tutti quelli che li conoscevano, per la barbara morte di due insegnanti in pensione, marito e moglie, lei  nota pittrice, benvoluti da tutti. Un duplice omicidio ancora senza spiegazione.
Piero Antonelli, 65 anni, e la moglie, la 62enne Alba Chiodi, sono stati trovati senza vita poco dopo le 13 di giovedì 31 maggio 2012 nella loro abitazione, una villetta di due piani che dà sul fiume Chiese, in mezzo al verde. A fare la macabra scoperta è stato il figlio di 27 anni della coppia, Marco, che vive al primo piano della villetta. Stando ad una prima ricostruzione, il ragazzo sarebbe stato svegliato dal suono del campanello di casa. A pigiare il bottone era Giacomo Bresciani, un operaio del comune che, fuori servizio, aveva appuntamento con Piero per portargli delle bottiglie di vino. ”Hai sbagliato campanello, i miei sono al piano di sotto” gli ha risposto Marco. Pochi minuti, ed il ragazzo è andato ad avvisare i genitori, trovando mamma e papà riversi senza vita sul pavimento, con le teste infilate in sacchetti di plastica. Gli inquirenti non hanno dato versioni ufficiali su come sono stati uccisi. Forse sono stati colpiti e storditi poi soffocati.
Il ragazzo ha dato subito l’allarme. In pochi minuti sono arrivati carabinieri e 118, ma è stato subito chiaro che per i coniugi non c’era più nulla da fare. Marco, invece, è stato accompagnato in ospedale in stato di choc e da qui in caserma, per essere sentito dai carabinieri. In casa non c’è nulla fuori posto: per questo i militari bresciani hanno escluso il movente della rapina. Ma dentro e fuori dell’abitazione la scientifica ha trovato tracce di sangue. Per tutto il pomeriggio gli investigatori si sono concentrati sulla ricerca di un’arma con cui i coniugi potrebbero essere stati colpiti. I vigili del fuoco e i volontari del Garda hanno scandagliato l’argine del fiume Chiese; alcuni operai del Comune hanno rasato il prato della villetta e di un’abitazione vicina per agevolare le ricerche.
In paese Piero e Alba erano benvoluti da tutti. Lei era una maestra d’asilo in pensione con la passione per l’arte: i suoi quadri, negli ultimi anni, sono stati protagonisti di mostre nel bresciano e persino a Madrid, Parigi e Nottingham. Piero, ex insegnante di scuola media, era uno dei volontari dello Spi Cgil. La loro casa, racconta chi li conosceva, era sempre aperta a tutti. Tenevano anche corsi gratuiti.
Secondo quanto si è appreso la donna avrebbe dovuto essere sottoposta in mattinata ad un intervento per la rimozione di alcuni nei. Intervento al quale la ex maestra non si è mai presentata.
Pochi, invece, avevano contatti con il figlio. ”Lo vediamo passeggiare con il cane e con vistose cuffie colorate nelle orecchie”, ha detto un conoscente, “dà confidenza solo ai suoi amici, ma non ci sono mai stati problemi ”. ”Non ha finito l’università, non ha un lavoro”, hanno detto altri. “Si sveglia sempre tardi la mattina”.
Per il momento, come hanno confermato gli inquirenti, non ci sono nè sospettati nè indagati.
La famiglia Antonelli è molto unita: due nipoti delle vittime sono subito giunte in paese appena saputa la tragica notizia, mentre il fratello di Alba, che vive in Spagna da anni, è immediatamente partito per raggiungere Gavardo. Piero lascia due fratelli e due sorelle.

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