Scuola, interrogazione del Pd in Loggia sul taglio ai fondi

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(red.) I Consiglieri Comunali del Partito Democratico in Loggia hanno presentato un’interrogazione sui “tagli della Giunta ai fondi destinati al diritto allo studio per le scuole di Brescia”.
“Dopo avere appreso dai media locali che il sindaco Adriano Paroli e l’assessore alla Pubblica Istruzione Avv. Andrea Arcai, hanno incontrato i Dirigenti Scolastici di tutti gli istituti comprensivi (scuole materne, scuole primarie e scuole secondarie di primo grado) della città comunicando loro che il Comune di Brescia non avrebbe stanziato alcuna risorsa per il Piano del Diritto allo Studio per l’anno scolastico 2012-2013”, si legge in una nota del Pd, “hanno interrogato la Giunta per avere informazioni e chiarimenti in merito ai pesanti tagli effettuati”.
I Consiglieri democratici “ricordano che detto Piano coinvolge migliaia di bambini e bambine della nostra città compresi disabili e stranieri con le loro famiglie e la scelta fatta dal Comune lascia sole le scuole bresciane in una materia delicata come quella del diritto allo studio”.
“La Giunta”, osservano, “sembra non avere tenuto in nessuna considerazione la normativa in materia del Diritto allo studio, che è disciplinata dall’art.327 del D.Lgs 297/1994, che le funzioni amministrative attuative del diritto allo studio sono attribuite ai comuni ai sensi dell’art. 45, comma 1, DPR 616/1977, della Legge regionale 20 marzo 1980 n. 31 e del D.Lgs 112 del 1998 che all’art. 139, comma 2, recita “I comuni, anche in collaborazione con le Comunità montane e le provincie, ciascuno in relazione ai gradi di competenza, esercitano, anche d’intesa con le istituzioni scolastiche, iniziative relative a: educazione degli adulti, interventi integrativi di orientamento scolastico e professionale, azioni tese a realizzare le pari opportunità di istruzione, interventi perequativi, interventi integrati di prevenzione della dispersione scolastica e di educazione alla salute, azioni di supporto tese a promuovere e sostenere la coerenza e la continuità in verticale e orizzontale tra i diversi ordini di scuole”.
“Pur consapevoli della difficile situazione economica a livello nazionale e locale”, continuano i consiglieri del PD, “in una tale situazione spetta alla politica fare scelte oculate, coerenti e improntate a garantire la tenuta sociale, civile del paese, attraverso il mantenimento di un buon livello dei servizi sociali e dei servizi dedicati all’istruzione delle giovani generazioni, che rappresentano il futuro del nostro paese e della nostra città”.
“L’azzeramento totale delle risorse destinate dal Comune di Brescia al diritto allo studio”, conclude la nota, “non è mai accaduto in passato e rappresenta una scelta grave della Giunta, che compromette e indebolisce il legame delle scuole con il territorio, l’offerta formativa e mette in difficoltà le famiglie bresciane”.Per questi motivi i consiglieri del Partito Democratico hanno interrogato la Giunta per sapere “se la scelta di azzerare le risorse del diritto allo studio è definitiva” e “se non si ritenga opportuno rivedere tale scelta ed re-investire nella scuola ripristinando e sostenendo i progetti scolastici dedicati alle pari opportunità, all’inclusione dei disabili, all’inclusione dei cittadini stranieri, alla lotta contro la dispersione scolastica, ai progetti di educazione alla salute, innovazione ed eccellenza, alle attività di orientamento, così  come previsto dalla Legge regionale del 1980 e dalle normative nazionali”.

 

 

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