A2A: tonfo in Borsa, il titolo perde l’8,2%

La multiutility segna un nuovo record negativo a Piazza Affari in un "black day" per tutte le Borse europee che martedì hanno "bruciato" oltre 170 miliardi di euro.

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(red.) Si apre con un ‘martedì nero’ per l’Europa, Italia e Spagna in testa, la ripresa dopo le ferie pasquali. La borsa di Milano, maglia nera d’Europa trascinata giù dal tracollo dei bancari, ha chiuso con un -5%, mentre lo spread dei Btp italiani tornato per la prima volta in due mesi sopra i 400 punti base, fra paure di un effetto contagio da Madrid e timori per le aste di questa settimana.
Per le borse d’Europa è un tracollo dopo i guadagni messi a segno nella ‘ripresina’ d’inizio 2012: solo martedì hanno bruciato in capitalizzazione oltre 170 miliardi (17 solo in Italia), fra nuove paure per la crisi del debito e segnali di una occupazione al palo negli Usa. Milano e’ la peggiore, seguita da Madrid e Parigi, che cedono il 3%, Francoforte (-2,49%) e Londra, -2,24%.
Piazza Affari è tornata ai livelli d’inizio gennaio, azzerando in poche, pochissime sedute (la correzione è partita nella seconda metà di marzo) tutti i guadagni messi a segno da quando le riforme avviate dal governo Monti avevano iniziato a dare risultati.
La pioggia di vendite ha investito l’Europa ma martedì, con risultati amplificati dai volumi ridotti causa feste appena passate, è proprio l’Italia a guidare il tracollo dei titoli bancari. E ciò a due giorni dall’editoriale, comparso sul New York Times, che evoca ”segnali d’allarme” a causa dei massicci e rischiosi acquisti di titoli di Stato fatti dalle banche per sostenere il debito nazionale.
Il bilancio della giornata è tutto nei numeri: Unicredit -8,1%, Intesa Sanpaolo -7,9%, PopMilano -6,8%, e sul fronte ‘corporate’ la multituitlity di Brescia e Milano, A2a, che segna un preoccupante  -8,2%, dopo il tonfo già registrato in precedenza, e StMicroelectronics (-8,2%) guidano la classifica a rovescio. Per le banche sono dolori anche in Spagna (Santander -3,9%, Bbva -3,6%) mentre s’intensificano le voci secondo cui il Paese (nonostante i tagli per 10 miliardi di euro annunciati ieri) potrebbe seguire Grecia, Portogallo e Irlanda nel chiedere il salvataggio ai partner dell’Ue.
Intanto c’è anche attesa per il vertice fissato venerdì prossimo tra Giuliano Pisapia e Adriano Paroli, sindaci di Milano e Brescia, che si incontreranno per discutere degli assetti della principale multiutility italiana.
Spagna e Italia, insomma, sembrano riavvicinarsi all’epicentro dell’instabilità europea una volta archiviato il quasi-default greco, anche se Roma continua a distanziare Madrid con un differenziale relativo fra rendimenti decennali che premia sempre più l’Italia. Certo la tensione è tornata alta sul mercato del debito. Lo spread italiano ha nuovamente superato i quattro punti percentuali pieni rispetto al riferimento tedesco riportandosi al livello d’inizio febbraio: starebbero alleggerendosi di carta ‘periferica’, anche italiana, grossi fondi statunitensi preoccupati per il ‘focolaio’ spagnolo e intenzionati a trarre profitto del recente rally.

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