Sul pc di Mohamed il “viaggio del terrore”

Nel computer del 20enne marocchino arrestato a Brescia le tracce dell'iter virtuale alla sinagoga di Milano. I "lupi solitari" nuova frontiera del terrorismo 'fai da te'.

(red.) Il computer, del quale era un appassionato ed abilissimo utente lo ha tradito. Sul pc di Mohamed Jardoune, il ventenne di origine marocchina, residente a Niardo, arrestato nei giorni scorsi perchè sospettato di essere un terrorista che stava progettando un attentato alla sinagoga ebraica milanese, è rimasta la traccia del viaggio virtuale compiuto dal giovane immigrato per visionare i luoghi del presunto attacco.
Gli inquirenti hanno ricostruito le tappe di questo itinerario del terrore verso il tempio di via Guastalla: Mohamed ha individuato i possibili ostacoli che si frapponevano al suo progetto, come il pilomat che regola l’accesso dei residenti in zona, i divieti di accesso, la posizione dei parcheggi e le telecamere di sorveglianza.
Tracce che corroborano l’ipotesi che il 20enne, in Italia dall’età di sei anni, operaio modello in una ditta della Valcamonica, stesse lavorando per realizzare un attentato di matrice jihadista.
Il ragazzo non aveva mai frequentato una moschea, né sembra appartenere ad un gruppo, ma avrebbe agito da solo, spinto da odio e rancore verso la nostra società, come ha sottolineato il questore di Brescia Lucio Carluccio.
Al giovane sono state sequestrate anche delle bandiere con svastiche e soprattutto un ricettario per esplosivi rudimentali con quantità e prezzi di sostanze chimiche da reperire via internet.
Mohamed Jarmoune è in carcere a Canton Mombello. Per lui è stata disposta la misura dell’isolamento.
Come lui altri “lupi solitari”, interamente scollegati dai network del terrore, decisi a “fare in proprio” e colpire l’Europa nel nome della jihad anche Mohamed rappresenterebbe il nuovo volto della minaccia terroristica che emerge nel Vecchio Continente, mentre ‘i vecchi’ di al Qaida, o dei gruppi salafiti del Nord Africa, tessono nuove alleanze con gli Shabaab somali o il Boko Haram nigeriano e si appoggiano alla criminalità organizzata per incamerare risorse con il traffico di armi e droga che, passando per il Mali, arriva sulle coste europee.
In un rapporto anti-terrorismo del Consiglio europeo, datato novembre 2011, si sottolinea che con la morte di Osama bin Laden e i colpi inferti ad al Qaida, il principale network del terrore mondiale non è più ai livelli di 10 anni fa, quando mise a segno gli attentati piùtragicamente spettacolari e sanguinosi della sua storia, quelli contro le Torri Gemelle e il Pentagono americano.
“Tuttavia”, si legge nel rapporto, “ciò non ci deve chiudere gli occhi di fronte al fatto che la minaccia terroristica rimane significativa e si sta diversificando. La radicalizzazione islamica continua a diffondersi, sia attraverso i contatti personali che via internet”.
La preoccupazione è alta anche in Italia, avvertono gli 007: nella Penisola ci sono elementi legati ai salafiti e la minaccia potrebbe arrivare da “attacchi ‘low cost’, con mezzi improvvisati”, ad opera di singoli stimolati dai crescenti appelli al jihad individuale. Anche qui il web è divenuto una delle principali ‘fonti’ del terrorista “fai da te”: e’ li’ che si alimenta la propaganda, o che si impara a costruire una bomba.
Ed è da questo che ha preso le mosse proprio Mohamed Jarmoune che gestiva un gruppo su Facebook e tra le regole imposte per l’adesione, una era particolarmente inquietante: “Nessun video su canti religiosi, solo armi ed esplosivi”.
In Italia già da alcuni anni sono attive ”cellule non organiche ad al Qaida” e, “accanto ad aggregazioni più o meno strutturate, possono muoversi soggetti isolati o micronuclei pronti ad entrare in azione anche in via del tutto autonoma”.
I canali di indottrinamento sono attivi in Lombardia, ma anche in Campania, Piemonte, Veneto, Toscana ed Emilia Romagna.
“Stiamo assistendo a una nuova fase del terrorismo nel Vecchio Continente”, ha detto alla Cnn Sajjan Gohel, responsabile dell’International Security alla Asia-Pacific Foundation, con base a Londra.
Contrastare questo tipo di terrorismo “è più difficile, perchè si deve dare la caccia a una persona sola”, e gli attacchi come quello francese rappresentano un messaggio ai sostenitori di al Qaida: “Dimostrano che possono avere successo, e scatenare un reale senso di insicurezza. Questo è vero terrorismo”.
Gohel poi avverte: quello di Tolosa (dove un 24enne cittadino francese di origine algerina e con legami con al-Qaeda, ha ucciso 7 persone fuori da una scuola ebraica) è un modello “che può essere replicato in Germania, Francia, ovunque. Ed è particolarmente preoccupante in vista delle Olimpiadi di Londra”.
Mohammed Merah, il killer di Tolosa, è un sostenitore del gruppo Forsane Alizza (I cavalieri della gloria), che prima di essere dichiarato illegale faceva da “anticamera del terrorismo”, invitava su Facebook i suoi supporter ad attaccare “americani, ebrei e soldati francesi” e andare ad addestrarsi all’estero. E Merah ha accolto l’appello.

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