Ecosistema urbano,Brescia così così

Bene il trasporto pubblico e il verde procapite. Malissimo la qualità dell'aria e lo spreco di acqua. 22esimo posto su 44 capoluoghi di medie dimensioni.

vista di Brescia dal Castello(s.s.) Brescia è al 22esimo posto nella classifica sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo, fra luci ed ombre. È stata pubblicata, infatti, l’indagine “Ecosistema Urbano”, compilata come ogni anno da Legambiente con la collaborazione dell’istituto di ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 ore.
Per la prima volta, le classifiche delle 104 città capoluogo di provincia sono state suddivise in tre tronconi a seconda della loro grandezza: città grandi (con più di 200mila abitanti), medie (fra 80.000 e 200.000) e piccole. Questo, purtroppo, ha reso impossibile la comparazione con le posizioni in classifica degli anni passati, che invece comprendevano una sola lista di città. Brescia quest’anno (anche se i dati sono del 2010) è esattamente a metà della sua classifica assoluta: al 22esimo posto su 44 città. Al primo posto per le città medie c’è Bolzano, per le città grandi Venezia e per le piccole Belluno, mentre all’ultimo posto rispettivamente Catania, Siracusa e Caltanissetta.
La classifica assoluta è stata compilata prendendo in considerazione una molteplicità di parametri ambientali, molti dei quali forniti dagli stessi comuni. Considerando le graduatorie in cui compare Brescia, quindi quelle delle città medie, ci sono luci ed ombre per la Leonessa d’Italia. A partire dalla qualità dell’aria: la concentrazione nell’aria di biossido di azoto è piuttosto alta perché su 44 posizioni Brescia è scivolata alla 38esima, stessa storia per il Pm10: 37esimo posto, mentre va un po’ meglio per l’ozono, 28esima posizione. Migliore il parametro della qualità dell’acqua, anche se i bresciani sono anche degli spreconi, perché il consumo medio di acqua potabile per ogni abitante è di 194,4 litri (36esimo posto), mentre la più virtuosa, Arezzo, ne consuma solo 110,3. Per nostra fortuna, tuttavia, solo una piccolissima parte dell’acqua dei nostri acquedotti viene dispersa nella rete di tubature: la differenza fra l’acqua immessa in rete e quella consumata per usi civili, industriali ed agricoli è solo del 18%, e questo ci regala il terzo posto in questa particolare classifica. Stessa cosa per la capacità di depurazione, che è quasi perfetta.
Note dolenti arrivano invece dall’analisi dei rifiuti: Brescia è al 36esimo posto per la produzione annuale procapite di rifiuti solidi urbani (732,8 kg/abitante, la più virtuosa è Monza con 442,9 kg/abitante), mentre recupera un po’ di terreno sulla raccolta differenziata: al 22esimo posto con il 40,4% di rd, anche se Novara al primo posto è volata al 72,4%. Va molto meglio per quanto riguarda il trasporto pubblico locale: siamo al secondo posto, dietro Trento, per passeggeri trasportati annualmente in rapporto agli abitanti (166) e occupiamo l’11esimo posto per la percorrenza annua (ovvero la media dei km percorsi dalle vetture pubbliche per abitante, che a Brescia è 34). Questi numeri ci fanno guadagnare un ottimo punteggio anche nella graduatoria dedicata alla mobilità sostenibile: considerando la presenza di auto a chiamata, i controlli ai varchi Ztl, la presenza di mobility manager e del car sharing e il piano degli spostamenti casa-lavoro siamo al terzo posto dietro a Parma e Reggio Emilia.
Eppure, nonostante una buona offerta del Tpl, i bresciani non abbandonano l’auto: ci sono 66 vetture ogni 100 abitanti (38esimo posto), mentre ci sono poche moto (solo 9 ogni 100 abitanti, quinto posto). Da migliorare, secondo i dati del rapporto, anche l’estensione delle isole pedonali che a Brescia è pari allo 0,08 mq/abitante (35esimo posto), mentre è buona quella della zone a traffico limitato: 6,44 mq/ab (quinto posto). La nostra città ha registrato un buon punteggio anche per le piste ciclabili, ovvero i metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti: 17,51 per il settimo posto, e ancora meglio è l’indice di ciclabilità che valuta fra gli altri la presenza di bike sharing, segnaletica direzionale e cicloparcheggi di interscambio. In questo caso siamo al terzo posto dietro a Parma e Ferrara.
“Ecosistema Urbano” ha valutato anche le zone verdi della nostra città. Nella classifica sull’estensione pro capite del verde fruibile siamo al nono posto con 16,54 mq/abitante, e all’ottavo per quella sulle aree verdi sul totale della superficie comunale. Per quanto riguarda i consumi elettrici per uso domestico Brescia è al 20esimo posto, mentre siamo all’ultimo posto, a pari merito in realtà con quasi la metà delle città medie, per installazione di solare termico su immobili comunali. Ci va meglio per il solare fotovoltaico su edifici comunali: al 17esimo posto con 0,65 kw/1000 abitanti, e siamo al primo posto nella classifica per l’utilizzo del teleriscaldamento con 201,34 mc/abitante. C’è ancora da lavorare, secondo il rapporto, sulle politiche energetiche e sull’incentivazione del risparmio di energia: siamo al 31esimo posto, e anche sulle certificazioni ambientali (Iso 14001) per le aziende attive, 26esimo posto. Secondo l’indagine, tuttavia, Brescia ha un buon livello di pianificazione e partecipazione ambientale (decimo posto), si può invece migliorare sull’eco management, ovvero sulle buone pratiche introdotte negli uffici comunali (20esimo posto).
“Questi dati sono uno stimolo per continuare a lavorare sempre di più e sempre meglio”, ha dichiarato il vicesindaco e assessore alla Mobilità e traffico Fabio Rolfi. “Le rilevazioni del 2010 evidenziano chiaramente come la nostra città sia un esempio da seguire a livello di mobilità sostenibile. Dati che ci fanno essere ulteriormente ottimisti per il futuro, se consideriamo che nel 2011, quindi successivamente alle rilevazioni dell’indagine, molto è stato fatto per la città: la pedonalizzazione innanzi tutto, una vera e propria rivoluzione che si completerà gradualmente nei primi mesi del 2012”. “Non abbiamo mai nascosto”, ha concluso Rolfi, “il nostro vero obiettivo: rilanciare Brescia sul piano economico, turistico e commerciale a livello delle grandi città europee. Questo progetto passa necessariamente da una libertà di muoversi in maniera sostenibile in una città moderna e vivibile in tutti i sensi”.
Anche l’assessore all’Ambiente Paola Vilardi ha commentato i dati di Legambiente: “Non posso nascondere la mia soddisfazione, anche se so che c’è ancora molto da fare per arrivare ai livelli che la nostra città merita. Siamo nella top ten delle città con la più ampia estensione pro capite di verde fruibile in area urbana e con la più vasta superficie di verde sul totale della superficie comunale. Dati davvero degni di nota se consideriamo che Brescia è da sempre una delle città più laboriose e industrializzate d’Italia. Mi piace pensare che anche grazie al contributo di quest’amministrazione le due anime della città riescano a convivere perfettamente”.

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