Codisa: “Alfa Acciai, fatto grave”

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    industria6.jpgAvalli: "Se la vicenda delle scorie venisse confermata si attivino le istituzioni".


    industria6.jpg(red.) Gabriele Avalli, portavoce del Codisa, il Comitato difesa salute ambiente del quartiere cittadino di San Polo, è intervenuto sull'indagine per le presunte scorie radioattive dell'Alfa Acciai, uno degli stabilimenti siderurgici più grandi di Brescia.
    Secondo l'ambientalista se la vicenda verrà confermata si tratta di una situazione assai grave: "Trovare la radioattività alla fine di un ciclo produttivo significa mancanza di capacità di intercettarla all'ingresso da parte dell'azienda. La possibilità che quintali di prodotto finito siano stati contaminati e che alcuni milioni di metri cubi di scorie radioattive siano state emesse dai camini dell'Alfa sono fattori allarmanti, che evidenziano nelle migliori delle ipotesi l'inefficienza e l'incapacità nel gestire una realtà delicata e complessa, fortemente impattante sulla salute umana".
    "E' già la seconda volta", prosegue il testo, "che si verifica questa grave mancanza da parte dell'Alfa Acciai e che un carico contaminato venga accettato e passi all'interno di tutto il ciclo produttivo prima che qualcuno lo rilevi. E' lecito allora il dubbio che sia successo altre volte?".
    Secondo il Codisa, è necessario che il sindaco Adriano Paroli e l'assessore all'Ambiente Paola Vilardi, convochino già lunedì l'osservatorio sull'Alfa Acciai. "Chiediamo che l'osservatorio si attivi immediatamente e che metta in atto tutte le azioni necessarie alla riduzione dell'impatto di questa azienda sull'ambiente e sulle persone. La salute non è un bene di pochi, ma di tutti coloro che abitano nel quartiere, di tutti coloro che onestamente lavorano nell'acciaieria e che da troppi anni subiscono inacettabili ingiustizie".

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