Il giudice: sì a tutte le parti civili

Più informazioni su

    Oggi la prima udienza preliminare. Gli imputati torneranno in aula il 14 febbraio.

    (red.) Il giudice per le udienze preliminari (gup) Lorenzo Benini del tribunale di Brescia ha accolto tutte le richieste di costituzione di parte civile inoltrate quest'oggi nell'ambito dell'udienza preliminare per il nuovo processo per la strage di Piazza Loggia, che il 28 maggio del 1974 costò la vita a otto persone (Giulietta Banzi Bazoli, 34 anni, insegnante; Livia Bottardi Milani, 32 anni, insegnante; Clementina Calzari, 31 anni, insegnante; Alberto Trebeschi, 37 anni, insegnante, Euplo Natali, 69 anni, pensionato; Bartolomeo Talenti, 56 anni, armaiolo ed ex calciatore del Brescia; Luigi Pinto, 25 anni, insegnante; Vittorio Zambarda, 60 anni, pensionato), mentre i feriti furono più di un centinaio.
    La richiesta di costituzione è stata avanzata dai familiari delle vittime, da alcuni dei feriti, dalla presidenza del Consiglio dei ministri, dal comune di Brescia e dai sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil. Le richieste della difesa, che aveva sollevato eccezioni sulla presenza della presidenza del Consiglio dei ministri sono state, invece, respinte.
    Respinta anche l’eccezione di indeterminatezza del capo d’accusa presentata dai difensori dell’ex generale Francesco Delfino, che all’epoca della strage era capitano e guidava il Nucleo investigativo dei carabinieri di Brescia
    I legali di Gaetano Pecorella, avvocato accusato di favoreggiamento, hanno sollevato una serie di riserve sulla validità della sede giudiziaria per il proprio assistito. Sull'eccezione di incompetanza territoriale il gup deciderà nella prossima udienza, il 14 febbraio.
    La Procura di Brescia, rappresentata in aula dal procuratore aggiunto Roberto Di Martino e dal sostituto procuratore Francesco Piantoni, accusa di concorso in strage (leggi qui) tre neofascisti storici del Veneto: Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi e Maurizio Tramonte. A loro sono stati recentemente aggiunti l’ex generale dei carabinieri Francesco Delfino, l'uomo politico di destra Pino Rauti e l'ex informatore dei carabinieri Giovanni Maifredi. Devono invece rispondere di favoreggiamento nei confronti di Zorzi altre tre persone (Gaetano Pecorella, Fausto Maniaci e il pentito Martino Siciliano), mentre Vittorio Poggi è accusato di riciclaggio.
    Il
    pentito Siciliano ha concordato con i pubblici ministeri bresciani che conducono l’accusa una condana a 1 anno e 4 mesi per due episodi di favoreggiamento, uno tentato e l’altro effettuato, e per ricettazione. Il pentito avrebbe infatti ricevuto 150mila dollari per ritrattare le accuse nei confronti di Zorzi.
    Prima di definire i termini del patteggiamento, però, il gup Benini deve sciogliere la riserva sulla richiesta di stralcio della tranche d’inchiesta legata proprio alle ipotesi di favoreggiamento avanzata dalla difesa dell’avvocato Gaetano Pecorella. Se il fascicolo venisse trasferito a Milano, anche la richiesta di patteggiamento passerebbe nel capoluogo lombardo.

    Più informazioni su

    Commenti

    L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.