Aborto: Formigoni abbassa i tempi

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Si potrà fare solo entro le prime 22 settimane e tre giorni, invece che 24.


(red.) Aborto terapeutico non oltre le 22 settimane e tre giorni: è questa l’indicazione contenuta in un atto di indirizzo presentato oggi a Milano dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che di fatto si rivolge a tutte le strutture sanitarie pubbliche del territorio regionale. L’atto, che abbassa di 11 giorni il limite di 24 settimane generalmente accettato dai medici, definisce il "termine ultimo di effettuazione delle interruzioni volontarie di gravidanza (il cosiddetto aborto terapeutico, articolo 6b della legge 194), ad eccezione dei casi in cui non sussiste la possibilità di vita autonoma del feto".
"Si tratta di una decisione strettamente connessa alle attuali evidenze scientifiche che, grazie ai notevoli passi avanti della medicina, con il passare del tempo richiedono di adeguare un limite temporale che la legge non può stabilire a priori", è stato il commento dell'assessore alla Sanità, Luciano Bresciani. "E i dati scientifici oggi a disposizione indicano che a 23 settimane di età gestazionale è possibile la vita autonoma del neonato. Tuttavia", ha aggiunto l'assessore, "considerando che è dimostrato un margine di errore nella datazione della gravidanza, e che la possibilità di vita autonoma del neonato migliora, tra la 22esima e la 24esima settimana, del 2-3% per ogni giorno di gravidanza, si ritiene appunto che l'aborto terapeutico non debba essere effettuato oltre la 22esima settimana più 3 giorni, ad eccezione dei casi in cui non sussiste la possibilità di vita autonoma del feto. Per i quali devono essere fornite cure confortevoli e il nato deve essere trattato con rispetto e delicatezza".
Una delibera approvata dalla giunta, inoltre, ha stanziato 8 milioni di euro di risorse aggiuntive per potenziare l'attività di sostegno alla donna nei consultori attivi sul territorio, per aumentare il loro numero e le loro prestazioni: "Le risorse – sottolinea la Regione – passano così dagli attuali 56 milioni a 64".

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