Romele (Fi): “L’accordo? Arriverà”

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Il neo responsabile provinciale parla di alleati e programmi nel centrodestra. 


(red.) Non smentisce la sua fama il nuovo segretario provinciale di Forza Italia, Giuseppe Romele, deputato pisognese classe 1951, eletto sabato dal congresso Azzurro (leggi la notizia) e già impegnato nella difficile trattativa per arrivare con il centrodestra compatto alle elezioni amministrative del 2008, dietro il candidato sindaco di Brescia, Adriano Paroli. Gli alleati sono un po’ riottosi? E’ solo una questione di posizionamento. La Lega vuole il vicesindaco? Vedremo. L’Udc mette sul piatto insieme con il governo della Loggia anche quello del Broletto? Ne riparleremo più avanti.
Insomma, scorrendo le risposte a un’intervista rilasciata al quotidiano locale Bresciaoggi, si vede che Romele non smentisce il suo animus democristiano insieme con la sua fama di politico tenace e concreto, con il quale non è facile portare a casa una trattativa.
Vediamo, teme per tema, le sue posizioni.

Provincia? Ora non se ne parla. "I tempi e i tavoli sono diversi. Le Province saranno gestite in un contesto regionale o nazionale", così risponde il parlamentare Azzurro alle richieste arrivate dal segretario provinciale Udc Gianmarco Quadrini di abbinare Loggia e Broletto (leggi qui): "Del presidente della Provincia parleremo fra due anni, oggi è prematuro. Chi vuole portare avanti questo doppio tavolo perde di vista i veri problemi del Comune di Brescia".

Vicesindaco? Deciderà il voto. "Mi fa piacere che la Lega contesti il vicesindaco di An: vuol dire che riconoscono il sindaco di Forza Italia. Ho la sensazione che si arriverà a una condivisione. Forza Italia ha messo a disposizione un candidato, non lo vuole imporre. Crediamo che sia ragionevolmente in grado di trovare adeguata sintesi sia sui programmi che sugli organigrammi". Il messaggio per il Carroccio è chiaro e preciso: fate vedere quello che valete. "Fatta salva la pari dignità degli alleati, io dico che il vicesindaco lo decideranno gli elettori. Salvo altre compensazioni, penso che sarà espressione del secondo partito più votato. Lo sforzo dei partiti dovrà lavorare per portare più consensi".
Anche se la frase "salvo altre compensazioni", lascia di fatto la porta aperta a ogni possibilità.

Il programma? Non c’è problema. "I punti proposti dalla Lega saranno materia di confronto fra i partiti. Dobbiamo pensare a un pacchetto di due mandati". Sui contenuti, Romele un discorso di prospettiva molto ampia: "A Brescia dobbiamo aprire un ciclo, ragionare su un orizzonte decennale. Ci saranno anche altre priorità, poste dagli altri partiti. Dovremo mettere il cittadino di fronte ai problemi. Per esempio il fatto che buona parte della città non è più dei bresciani. Bisogna fare sì che ridiventino padroni della città: questo comporta scelte su vivibilità, traffico, sicurezza. Appoggerò chiunque voglia dar vita a una lista che si chiami "No Ztl"".

Gli alleati? Guardino in casa propria. "Ora è solo una questione di posizionamento": così Romele giustifica qualche mal di pancia interno al centrodestra. "Direi a La Russa (An), che ha problemi di posizionamento su Milano, di lasciare in pace Brescia che ha sufficiente capacità di sintesi". Ma in generale c’è in giro per i comuni della provincia qualche problema di rapporti nel centrodestra: "Le dirigenze provinciali devono seguire più da vicino queste crisi locali che di solito hanno una lunga storia. Da ex amministratore locale credo di poter dare qualcosa di più".

Gli avversari? Un partito mediatico. E Romele non manca di chiudere con un giudizio tagliente sugli avversari: "Il Pd a me ricorda una formula chimica più che un partito vero", ha detto a Bresciaoggi. "Le proposte che ho ascoltato sono uguali a zero. Una novità per i mass media, non sentita dalla gente".

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