Circoscrizioni: via alle nuove regole

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Approvato il lavoro di Bragaglio. Nuovi confini tra VI e VII, in futuro la riduzione.


(red.) Il consiglio di palazzo Loggia ha dato il via lunedì al nuovo regolamento delle circoscrizioni del comune di Brescia, elaborato in questi mesi dall'assessore alla Partecipazione, il diessino Claudio Bragaglio. Un lavoro lungo e apprezzato da entrambi gli schieramenti, che per ora ha portato due cambiamenti sostanziali nell'amministrazione cittadina. Il primo è una revisione dei confini (in attesa della riduzione definitiva degli organi decentrati da nove a cinque), con il quartiere di Porta Cremona che passa dalla Settima alla Sesta circoscrizione, distribuendo meglio l'alto numero di abitanti tra le due giurisdizioni.
La seconda, meno evidente ma significativa, riguarda la conferenza dei presidenti. Un organo decisionale letteralmente recuperato e rivitalizzato da Bragaglio e da Paolo Corsini, che ora subirà un cambio di rotta. Per renderlo più autonomo è stato infatti deciso che la presidenza non sarà più affidata al sindaco ma agli stessi presidenti delle circoscrizioni, che a turno sederanno sulla poltrona più alta.
Se in quest'ultimo caso la decisione è stata accolta quasi all'unanimità dal consiglio comunale di lunedì, lo spostamento dei confini tra VI e VII ha dato vita ad un acceso dibattito interno alla maggioranza, ed ha raccolto il voto contrario della Lista civica. Il nuovo regolamento, frutto di un lavoro collettivo diretto da Bragaglio e che ha interessato tutti i consigli circoscrizionali (ma I e V hanno votato contro) riuniti in due assemblee plenarie, apre anche ai quartieri.
Nelle finalità generali si chiede, infatti, alle circoscrizioni di operare un “coinvolgimento attivo delle comunità di quartiere e dell’associazionismo, di promuovere la condivisione delle responsabilità amministrative attraverso la promozione della partecipazione di tutte le componenti del territorio e di sostenere processi di autonomia consapevole e responsabile”. Una formula abbastanza lontana da quella dei rappresentanti di quartiere nelle liste elettorali richiesta da più fronti, soprattutto dalla destra, ma che in qualche modo torna a considerare la divisione territoriale effettiva. Le circoscrizioni avranno anche un’autonomia d’intervento sulle manutenzioni di portata limitata. A tal fine sono stati stanziati 460 mila euro. Non è stato, invece, possibile trasferire alle realtà del decentramento il governo del verde pubblico.
In futuro, forse entro il 2010, ma la data non è certa, le circoscrizioni verranno poi ridotte a cinque, all'insegna dei tagli ai costi della politica. Secondo Bragaglio, infatti, la riduzione degli organi di decentramento da lui pensata porterebbe a “una riduzione dei costi del 43% sul personale politico e a un taglio del 25% per i costi complessivi”.
Ma anche su questo la Civica non si è trovata in accordo con la proposta elaborata dall'assessore alla Partecipazione, ed ha presentato una raccomandazione afffinché la riduzione annunciata avvenga entro la fine del mandato amministrativo, in modo da andare al voto già con la situazione delineata ed evitare lo spreco di nuove elezioni per cambiare le circoscrizioni a metà mandato.
Dai banchi dell'opposizione, se il nuovo regolamento ha incontrato qualche resistenza, si è trattato solo di giudizi e astensioni personali, su singoli passaggi e non sull'impianto generale. Il lavoro di Bragaglio, fin dalla sua partenza, è infatti sempre stato apprezzato, tanto da far dire a qualcuno (Mario Pellicanò di An) che si è trattato di “una delle luci fra tante ombre nell’operato di questa giunta”.

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