Riva. I bronzi rituali di Armando Riva

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a cura di Nino Locastro

Sopra: Armando Riva. A destra: Calamitando il cielo (1995, bronzo, centimetri 100×90).

L'artista
Nato a San Floriano, Milano, nel 1947, dal '65 Armando Riva opera nel campo delle arti visive sia come pittore sia come scultore. Nel 1978, dopo aver esposto tra Milano e Venezia in numerose personali, si è dedicato alla fotografia per poi passare al cinema nell'80. Alcune delle sue personali sono state ospitate alla Galleria Fondazione Europa di Milano e alla Galleria Rialto di Venezia (nel 1971), nel '74 alla Galleria la Leonessa di Brescia, nel '75 al Centro d'Arte internazionale di Milano e al Palazzo delle Prigioni ancora a Venezia. Nel '93 ha esposto a Rodengo Saiano nel chiostro della abbazia Olivetana, l'anno seguente al Literaturage di Moenchenglandbach, dov'è stato ospitato anche nel 1995, nel 1997 ha tenuto un'esposizione all'Albereta di Gualtiero Marchesi dov'è tornato nel '99. Cavallo vincente, sua imponente opera in bronzo raffigurante un cavallo in corsa, è stata presentata all'ippodromo di S.Siro a Milano.

Sopra: Volto di driver (1998, bronzo, centimetri 40×28). A destra: Arion (1999, bronzo-raku, centimetri 178x123x90).

Le sue opere
Dall'inizio del suo lavoro, Armando Riva ha attraversato numerose correnti artistiche utilizzando diversi linguaggi d'espressione. Dopo aver dipinto tele di gusto classico all'inizio della carriera, è stato coinvolto dall'espressionismo, che ancora lo appassiona, poi s'è ispirato al lavoro di De Chirico e Sironi, all'informale di Burri e Fontana, per finire con le correnti concettuali degli Anni 70 che lo hanno portato a proporre ambienti-installazioni in acciaio inox. Verso la metà degli Anni 70 la sua scultura si è fatta più sofferta anche con l'uso di materiali di diversa natura assemblati tra loro come legno, plexiglas, vetroresina e bronzo. Questo ha permesso alla sua opera di acquisire nuove forme, nuove atmosfere, nuovi significati. Dal 1978, per Riva è iniziata l'avventura fotografica che l'ha poi portato a occuparsi anche di cinema. Questa esperienza ha influenzato profondamente anche la sua scultura, dando più spazio, nelle composizioni, alla teatralità e al movimento degli assemblaggi con l'impiego di saldature, fresature, limature. Le sue opere sono così divenute oggetti surreali, quasi mossi da una lotta tra energia e materia: i bronzi, ottenuti con la tecnica della cera persa, vengono spesso accostati a pezzi di terracotta, smaltata con colori che paiono trasudare dalla superficie così come le patine ossidate dei suoi cavalli da corsa, che esprimono una grossa carica cinetica esplosiva. L'ultimo lavoro, presentato in fonderia nei pressi di Milano è Air Bag, assemblaggio di bronzo raffigurante una macchina surreale guidata da una figura umana, che pare lanciata a grande velocità. E', secondo Riva, l'mmagine di questa società che corre in maniera folle, apparentemente senza un traguardo preciso, ma sicuramente verso uno schianto.

Armando Riva vive e lavora a Sulzano (Brescia) in via Chiesa, 13.
Telefono: 030 985592.

Sopra: Akudo.S (1998, bronzo, 350x200x120). Sotto: Ketro (1999, bronzo-raku, centimetri 50×45).

  

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