Almeoni. Le presenze assenti di Piero Almeoni

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a cura di Nino Locastro

Domino-la parte gobba, 2000, Raccolta Multimedia, Roma. Partendo da una cartolina trovata a Trastevere nella quale era rappresentato un pranzo di Natale di famiglie povere, l'artista ha ricreato nella galleria l'arredamento e il menù originale. Durante la performance è stato consumato il pranzo con i presenti alla mostra, sui tavoli c'era la fotografia in bianco e nero ritoccata a colori dall'artista.

L'artista
Piero Almeoni è nato nel 1953 a Orzinuovi dove ancora vive e lavora, ha frequentato nei primi Anni 70 l'istituto d'arte Savoldo di Brescia e in seguito si è diplomato al il liceo artistico Hajeck di Milano. Sempre a Milano ha frequentato la famosa accademia di belle arti di Brera e contemporaneamente la vicina Casa degli Artisti, ritrovo di studenti e docenti, con i quali nell'82 ha esposto alla XL Biennale di Venezia e l'anno seguente a Santa Maria delle Grazie, all'interno di Filologiae. Attualmente è titolare della cattedra di pittura alla Nuova accademia Belle Arti "Naba" di Brescia.
Almeoni è stato inoltre protagonista di numerose personali dal 1990 a oggi, tra le tante gallerie nelle quali ha esposto, segnaliamo "Multimedia" e la "Massimo Minini" di Brescia, la "Care/of " di Cusano Milanino, la Magliacchi di Arezzo. A Stoccarda, insieme con Cirino, Donzelli e Marossi, ha presentato Nautilus , e successivamente, in coppia con Donzelli, 1+1 alle 3=2. Nel '95 ha esposto Aporia alla galleria Campo Blu di Milano, dove è tornato con Vita civile e religiosa prima di arrivare quest'anno alla Galleria Bordone. L'ultimo suo lavoro è stato presentato alla Raccolta Multimedia di Roma: una performance dal titolo Domino-la parte gobba.


A destra: Un amico preso a prestito, 1998, Galleria Neon, Bologna.
A sinistra: Aporia, 1995, Spazio Campo Blu, Milano. Chi guarda queste assurde scarpe prova a pensare al personaggio che potrebbe calzarle: una presenza immaginaria per colmare un'assenza di fatto.

Le sue opere
Il lavoro di Piero Almeoni ha preso forma nella Casa degli Artisti di Milano, negli anni a cavallo tra il '70 e l'80: un ambiente d'avanguardia sempre in fermento, che però Almeoni ha seguito solo fino a un certo punto. La sua opera ha trovato in quel periodo un'impronta che ispira ancora il suo lavoro: la tematica dell'incontro come esperienza, l'importanza del costruire insieme con altri, lo scambio di energie creative. L'artista, già nel 1991, insieme con altri ha contribuito a cambiare il concetto di opera, fino ad allora vista come referente e unica protagonista, per spostare l'attenzione sull'artista e sul percorso che sta dietro a ogni lavoro. L'opera diventa quindi solo un'immagine creata per illustrare l'esperienza che si è vissuta. Questo atteggiamento nei confronti dell'arte porta Almeoni a cercare compagni di lavoro anche quando questi materialmente non esistono, giocando quindi sul concetto di "assenza" e facendo "lavorare" direttamente lo spettatore. Chi guarda è coinvolto nell'opera attraverso i suoi sensi e Almeoni cerca, con suggerimenti non sempre espliciti, di stimolare l'immagine desiderata (Coprifuoco '94 e Aporia '95). Nei suoi spazi scenici nulla è lasciato al caso: chi si avvicina all'opera dell'artista bresciano deve sapere di vivere un istante (il presente), che sta a metà tra quello precedente e quello successivo: si presuppone quindi un continuo divenire di avvenimenti e l'opera è la rappresentazione di una sola immagine. Piero Almeoni vive e lavora a Orzinuovi (Brescia) in via Castelbarco, 12.
Telefono: 030 942579.

Passo Doppio, 1995, Galleria dell'Arsenale di Iseo: Almeoni presenta la fotografia di un affresco ormai illeggibile, preceduta da alcuni fazzoletti bianchi, come fossero sindoni, sui quali sono state stampate alcune frasi. Si tratta del racconto della storia del vecchio crocifisso, che l'artista ha raccolto dagli anziani abitanti delle vicinanze.

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