Sul Monte Orfano da Rovato a Cologne

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di Michela Bignami

Il posto
Che cos'è. E' considerato il più antico affioramento della pianura Padana dal punto di vista geologico. Il Monte Orfano, vasto rilievo isolato alle spalle di Rovato, con la sua lunghezza di oltre cinque chilometri e la sua massima estensione alla base di un chilometro e cento metri pare proprio un grosso animale abbandonato, che si riposa solitario (e quindi, appunto, orfano), accucciato sulla pianura. La sua unica dorsale, diretta da nord-ovest a sud-est, è disegnata da un crinale con andamento ondulatorio irregolare composto da vertici, dossi, cime secondarie, brevi piani e selle, e tocca il punto più alto a 452 metri. Il lato nord, meno sfruttato per la maggiore difficoltà di accesso, risente dell'influenza delle correnti del lago d'Iseo e presenta una maggiore varietà di specie arboree. Quello meridionale invece è caratterizzato da un maggior numero di zone coltivate e spiazzi erbosi.

Come arrivarci. Il monte si estende nei territori dei comuni di Coccaglio, Cologne, Erbusco e Rovato ed è situato 10 chilometri a sud del lago d'Iseo. Il punto in cui il percorso prende avvio è la chiesetta di Santo Stefano a Rovato, alla quale si arriva da piazza Cavuor, imboccando la viuzza a senso unico che conduce in piazza Palestro e proseguendo fino alla santella. Da qui si svolta a sinistra in via Don Minzoni e si prosegue, ancora a sinistra, prendendo la stradina in salita.

La passeggiata
A chi è adatta. Percorrendo questo itinerario può capitare di imbattersi in giovani podisti, famiglie con bambini e persone anziane munite di bastone; questo per dire che la passeggiata non ha controindicazioni per nessuno, sempre senza dimenticare le cautele necessarie per le escursioni in collina.

Quanto dura. La passeggiata, dalla chiesina di S. Stefano fino all'inizio del paese di Cologne, dura circa un'ora e 30 minuti; quindi tutto il percorso, considerando il ritorno per la stessa strada, ha una durata di tre ore, più o meno.

Il percorso. Ammirata la bella chiesina di S. Stefano (nella foto sotto a sinistra), ci si incammina imboccando via Piedemonte che, dopo un breve tratto tra due muri in pietra e dopo le ultime abitazioni, si apre in un paesaggio incantevole, dominato dai vigneti. Tenendo sempre la strada più bassa si giunge a un cancello in ferro con il cartello giallo "comunità il Nucleo" e si prende a sinistra un sentieruolo ben tenuto, che lambisce per un buon tratto il territorio di questa comunità e ci fa scorgere in lontananza, arroccato, il convento della SS. Annunciata. Giunti a una casa rossa (sulla sinistra), si compie una deviazione a U verso destra e si sale per una ripida strada ciotolata che, superata una chiesina e alcune case padronali, dopo circa 200 metri di salita faticosa, ci porta all'ingresso del monastero. Vale la pena ora di concedersi una pausa, sì per riprendere fiato, ma anche per visitare all'interno l'edificio sacro e riuscire a cogliere, oltre alla splendida vista che si gode dal suo loggiato, anche un soffio di quell'atmosfera di profonda quiete che vi si respira. Dopo essersi rinfrancati, si riparte con nuova grinta imboccando la strada sul lato sinistro del convento e si sale, tra tratti boschivi e zone erbose, fino a un'altura con una croce in legno. Da qui in poi si prosegue camminando lungo tutto il crinale del monte e si raggiungono dossi dai quali la vista si estende su tutta la Franciacorta. Purtroppo a intristire il panorama vi è un gran numero di capanni da caccia che costituiscono, lungo tutto il rilievo, un vero e proprio campo minato per gli uccelli. Dopo un saliscendi tra cime e selle, in cui si terrà sempre il sentiero più basso a sinistra e si passerà su una lingua di terra molto stretta, ci si inoltra in un meraviglioso tratto di bosco con robinie, castagni, pini e roverelle, che si protendono verso il cielo con la loro notevole altezza. Si arriva poi a un bivio dove, andando a sinistra, si raggiunge la strada asfaltata con le prime case di Cologne, mentre, proseguendo dritti, si va fino al ripetitore, ultimo picco del Monte Orfano.

Che cosa vedere. La chiesa di S. Stefano, situata su una collinetta con gradinata di accesso, è un bell'esempio di pieve romanica, ben conservata, grazie alle recenti ristrutturazioni. Nell'abside e sulle pareti laterali si conservano importanti cicli di affreschi quattrocenteschi. E' visitabile il pomeriggio, nei giorni feriali, e la domenica, durante tutto l'arco della giornata.
Il convento della SS. Annunciata è forse la maggiore attrattiva storica del Monte Orfano. "Luogo dello spirito, sorto dall'incontro tra architettura e natura…", (come lo definisce Ermes Ronchi, autore di un bel volume illustrato) il convento fu edificato tra il 1449 e il 1503 dalla congregazione dei Servi di Maria, nella posizione privilegiata dove possiamo ammirarlo tutt'oggi. Nel 1700 venne sconsacrato ed ebbe varie vicissitudini e vari utilizzi finché, nel 1960, i frati non ne rientrarono in possesso, iniziandone la ristrutturazione. Al suo interno conserva un affresco del Romanino e un crocifisso ligneo del Cinquecento; meravigliosi il doppio chiostro e l'ampio loggiato esterno.

Qual è il periodo migliore. La Franciacorta, zona di produzione di ottimo vino, dallo splendido paesaggio agricolo e naturale, non perde mai il suo fascino, in qualsiasi periodo dell'anno.

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