Sul monte Censo per ammirare dall’alto il lago d’Idro

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di Lea Drummel


Il posto
Che cos'è. Il monte Censo è una cima molto panoramica, ma facilmente raggiungibile, che domina il lago d'Idro offrendone splendidi scorci.
Come arrivarci. Da Anfo, grazioso paese della sponda occidentale del piccolo lago, rapidamente raggiungibile anche dalla città grazie alla recente superstrada della Valsabbia (purtroppo un vero pugno nell'occhio dal punto di vista paesaggistico).
A chi è adatta. La passeggiata si addice a tutti, perché è facile da percorrere e ben segnalata.

La passeggiata
Il tragitto. Superato l'abitato di Anfo, si imbocca a sinistra la stradicciola asfaltata per il passo del Baremone e il Maniva, percorsa d'estate da molte automobili e motociclisti, ma semideserta in autunno e in inverno (tanto da costituire in queste stagioni una possibile passeggiata alternativa a quella che qui suggeriamo anche se è molto più lunga: circa due ore per arrivare al passo del Baremone). Dopo aver oltrepassato la chiesetta di Santa Petronilla, superati alcuni tornanti, appare sulla destra il cartello segnavia del Cai n.1, per la cima Valcaei. Parcheggiata l'auto in uno dei molti slarghi nei pressi, si imbuca il sentiero di destra seguendo l'indicazione Monte Censo. A questo punto il viottolo si inoltra pianeggiante e ben segnalato in un primo tratto nel bosco, per offrire ben presto, quando la vegetazionesi abbassa, splendidi scorci sul lago da un lato e sulla valle attraversata dal torrente Re dall'altro. L'ultimo tratto del tracciato è una salita non troppo faticosa e conduce alla sommità del monte, sulla quale campeggia una croce di ferro alla cui base c'è una campanella che è possibile suonare per segnalare il proprio arrivo. Questa sarà la delizia di eventuali piccoli accompagnatori e, se esagereranno con lo scampanìo, potrete distrarli con una lezione di geografia, mostrando dall'alto le forme del lago glaciale, l'immissario (il Chiese) che lo alimenta e il delta ormai interrato del torrente Re, sporgente nel lago. Se invece i vostri accompagnatori saranno discreti, accontentatevi di ammirare il panorama di particolare bellezza. In tutto, il tragitto si percorre in tre quarti d'ora. Sotto la cima vi è anche un piccolo bivacco dove rifugiarsi in caso di maltempo. Il ritorno ad Anfo si fa per la stessa strada.
Che cosa vedere. Il percorso è disseminato dai resti delle trincee e dei depositi, risalenti al primo conflitto mondiale, numerosi in questa zona dove correva il fronte della Grande guerra. Suggestivo il panorama dalla croce: dalle lontane cime del Brenta al nastro azzurro del Chiese, all'Eridio che in autunno e inverno, grazie alle piogge, è ricco d'acqua.

Qual è il periodo migliore. Le giornate di sole di autunno e inverno, mesi in cui la limpidezza dell'aria rende splendido il vastissimo panorama, sono assai indicati per questo breve ma suggestivo itinerario.

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