A Puegnago l’incanto esotico dei laghetti di Sovenigo

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di Michela Bignami


Il posto
Che cos'è. Pare quella di un giardino giapponese l'immagine dei laghetti di Sovenigo, a San Quirico di Puegnago: tre specchi d'acqua argentata che nei mesi estivi si rivestono di un tappeto biancorosa di fiori di loto e ninfee, inseriti nell'armonioso paesaggio della Valtenesi.
Come arrivarci. Giungendo da Padenghe si entra in Soiano e si seguono le indicazioni per Polpenazze; arrivati nel paese si prosegue diritto fino alla rotonda e si prende per Puegnago. Da lì si arriva fino al cartello che indica la frazione Mura e, poco dopo, sulla sinistra si vede l'indicazione S. Quirico Laghetti di Sovenigo. Si sale per la via asfaltata fino ad arrivare all'agriturismo Fior di Loto, dove si può lasciare l'automobile.

La passeggiata
A chi è adatta. Il percorso presenta tratti in salita e, per la maggior parte, si articola su strade sterrate, ma non richiede un particolare allenamento e può essere effettuato da tutti. L'itinerario si percorre, a passo spedito, in un'ora e quaranta minuti.
Il tragitto. Posteggiata l'automobile nel parcheggio dell'agriturismo Fior di Loto, si torna indietro per la strada ghiaiosa e, lasciatosi sulla destra uno dei laghetti, si sale per la strada asfaltata con l'indicazione Residence Sovenigo. Percorrendo circa un chilometro in salita attraverso vigneti, uliveti e tratti boschivi, si giunge a una stradina un po' nascosta sulla destra: via Soprazzocco, e la si imbocca. Dopo aver camminato per una decina di minuti appare la prima indicazione Agriturismo Monterotondo, seguendola si scende per una strada che presenta sugli alberi i segnali bianchi e rossi di percorso. Al secondo cartello di segnalazione per l'agriturismo si imbocca via Monterotondo e, lasciatosi sulla destra il prato con gli ulivi, si scende ancora entrando in un altro tratto di bosco. Dopo circa dieci minuti di cammino si arriva all'agriturismo.
Riacquistato il brio, magari grazie ad un bel bicchiere di chiaretto, si prosegue il percorso e, dopo circa 500 metri, seguendo una deviazione a sinistra dalla strada principale (per via Sercola), si raggiunge un altro agriturismo, La Sercola, che offre la possibilità di fare una nuova sosta.
Ritornati sul sentiero originario, si scende e, lasciatasi sulla destra una casa in costruzione, si procede diritto. Continuando a camminare si entra nella frazione di Puegnago denominata Palude, che, dopo lo stop, diventa frazione Castello. A questo punto ci si trova sulla strada principale di Puegnago e si continua a salire fino a passare a fianco della bella torre campanaria (sulla sinistra) e della chiesa di S. Michele (sulla destra). Dopo la chiesa ricompare l'indicazione Laghetti di Sovenigo e seguendola s'imbocca una via a senso unico a destra, che ci riconduce sulla strada dalla quale siamo arrivati in automobile e che ci riporta all'agriturismo Fior di Loto.

Che cosa vedere. Oltre allo spettacolo offerto dalla varietà dei colori e delle tipologie di paesaggio con i quali la natura ci sorprende nei pressi di questi tre splendidi laghetti, di notevole interesse storico sono la torre campanaria e la chiesa di S.Michele, in Piazza Don Baldo a Castello.
La torre, denominata la Specola della Valtenesi per la sua posizione dominante, risale al Cinquecento ed è stata recentemente sottoposta a restauro.
La chiesa invece è del 1611 e custodisce all'interno alcuni altari marmorei e tele del Cattaneo e dello Zadei.
La pieve. Dopo il cartello che segnala la fine del paese di Polpenazze, sulla sinistra, appare l'indicazione Chiesa di S.Pietro in Lucone, nella frazione Fontanelle. Seguendo la segnaletica si entra nel caseggiato fino ad arrivare ad un boschetto di cipressi dove, immersa nella quiete, sorge la chiesetta, databile al quattordicesimo secolo. La facciata a capanna e la struttura ad aula unica sono tipiche del romanico della zona; da evidenziare è il rosone, di un certo pregio artistico, e la presenza all'interno di affreschi della scuola veronese del quattordicesimo secolo.
Qual è il periodo migliore. Tra luglio e agosto, quando, grazie alla fioritura di ninfee e fiori di loto , il paesaggio dei laghetti diventa magico.

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